Il Papilloma Virus Umano (HPV) causa numerose patologie infettive, genitali e non, che colpiscono sia le donne che gli uomini.
Provoca i condilomi genitali ed è la causa del tumore del collo dell’utero, malattia molto diffusa considerata il secondo big killer delle donne, dopo il tumore al seno; ma rappresenta un serio e concreto rischio anche per la salute maschile. L’HPV è un virus comune che si trasmette per contatto sessuale. I dati dimostrano che circa il 70% della popolazione sessualmente attiva può contrarlo almeno una volta nella vita. Ogni giorno negli USA si verificano 17 mila nuovi casi di infezioni genitali HPV-correlate ed in Europa sono stati stimati circa 315 mila casi di patologie da HPV. Ma cosa vuol dire, per un uomo, contrarre l’HPV? Rappresentare in primo luogo il vettore della malattia verso la donna e poi diventare anche bersaglio finale cioè sviluppare condilomi genitali ma anche patologie neoplastiche HPV correlate. Leggi tutto....
Per insorgenza di neoplasie si calcola che una buona percentuale di carcinomi del pene e del canale anale siano da legare a infezioni da HPV. Ciò rappresenta soltanto la punta dell’iceberg dal momento che le patologie neoplastiche maschili HPV correlate sono ancora in fase di studio. Proteggere la propria salute da questo rischio è possibile ma attualmente è un opportunità a disposizione solo delle donne. Questa realtà dipende principalmente da due fattori: l’attuale politica sanitaria in tema di prevenzione e una certa tendenza culturale. L’uomo ha un atteggiamento di distanza, a volte anche di timore o di vergogna, nel sottoporsi a controlli preventivi di tipo urologico genitale, cosa che invece le donne fanno abbastanza regolarmente.
A questo, poi, si aggiunga una mancanza di programmi di screening organizzati a livello di sanità pubblica che rende difficile attuare una politica di prevenzione efficace. La parola chiave è e resta prevenzione, e più specificatamente la prevenzione primaria tramite la vaccinazione. Oggi è disponibile un vaccino in grado di prevenire le patologie causate dai tipi di HPV 6, 11, 16 e 18: il vaccino quadrivalente, unico nell offrire quest’ampia protezione, è indicato attualmente per la vaccinazione dei ragazzi (femmine e maschi) dai 9 ai 15 anni. Studi clinici hanno però dimostrato la sua elevata efficacia nella prevenzione delle lesioni genitali esterne anche nel maschio fino a 26 anni tant’è che negli Stati Uniti il vaccino quadrivalente è indicato e somministrato anche negli uomini.
La Società Italiana di Urologia insieme alla Società Italiana di Andrologia e alla Società Italiana di Andrologia Medica stanno lavorando insieme attivamente a una Conferenza di Consenso sull’argomento Patologie HPV correlate nel maschio e vaccinazione con l’obiettivo di analizzare tutte le evidenze scientifiche a supporto dell estensione anche all’uomo della vaccinazione contro l’HPV. Un azione condivisa che si pone l’obiettivo primario di proteggere la salute garantendo un equità d accesso a tutta la popolazione. Contro l’HPV la prima regola è proteggersi: il preservativo può servire contro l’infezione da papilloma virus ma non è sufficiente.
Il 70% degli uomini sessualmente attivi contrae l’infezione da HPV in qualche momento della propria vita, solitamente dopo i primi rapporti sessuali. Entro i 18 anni, già il 50-60% degli uomini sessualmente attivi contrae questa infezione che, nella maggioranza dei casi, non dà sintomi e si risolve spontaneamente. Durante un rapporto sessuale in cui uno dei partner è infetto, il contatto fisico a livello genitale-genitale, manuale-genitale o orale-genitale, determina la trasmissione del virus. L’utilizzo del preservativo, pertanto, riduce di molto la trasmissione dell infezione, ma non l’annulla. I rischi potenziali nell uomo non sono completamente studiati: l’HPV, infatti, è stato individuato nel sistema riproduttivo maschile e nel liquido seminale, ma finora non era chiaro il suo ruolo nell’infertilità maschile. La sua mancata neutralizzazione ne comporta la trasmissione a tutte le persone non vaccinate.
I Papillomavirus HPV sono membri di una grande ed eterogenea famiglia, le papovaviridae, comprendenti oltre 100 tipi virali diversi, di cui circa 40 attaccano le mucose anogenitali. I virus che infettano gli apparati genitali sono classificati in genotipi a basso rischio oncogeno, che possono causare i condilomi e lesioni neoplastiche di basso grado, e in genotipi ad alto rischio oncogeno, che sono responsabili del carcinoma cervicale di altri tumori del tratto anogenitale. Nello specifico, i tipi 6 ed 11 sono responsabili del 90% dei casi di condilomatosi genitale ed i tipi 16 e 18 del 75% dei casi di carcinoma della cervice uterina, del 70% delle lesioni cancerose del collo dell utero, del 70% dei casi di cancro della vulva e della vagina.