Ancora oggi, meno del 5% dei giovani italiani ha eseguito una prima visita uro-andrologica. Tale motivazione ha indotto alcune società scientifiche tra cui la Società Italiana di Urologia Oncologica, a ideare un ambizioso progetto, chiamato SAM, acronimo di Salute Al Maschile.
Vi sono molti spunti, soprattutto riguardo ai molti e diversi aspetti legati ad una corretta prevenzione, che ci dovrebbero portare ad incoraggiare un deciso cambio di rotta in questo senso per diventare capaci a convincere i nostri uomini, anche quelli giovanissimi, ad avere finalmente un loro uro-andrologo di fiducia. Leggi tutto...
Ad esempio una prima valutazione andro-urologica dovrebbe essere consigliata verso i tredici anni, in questa età, spesso critica, il giovane lamenta "disturbi o malesseri", non sicurezze sul proprio corpo e sui propri organi genitali in piena evoluzione; è questo il momento utile per decidere di conoscere il proprio andrologo di fiducia; bisogna fare come fanno le amiche, le compagne di scuola che, a questa età, già conoscono il loro o la loro ginecologa di riferimento. A questa età, fino ai venti anni, importante è apprendere l’autopalpazione delle borse scrotali, testicoli compresi, sospettare la presenza di un varicocele oppure un problema oncologico, conoscere anche le corrette misure per una precisa prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e quindi apprendere le istruzioni per il corretto uso del profilattico.
Intorno ai quarant’anni poi diventa importanteil controllo annuale, da parte di uno specialista andrologo od urologo, per capire e trattare in modo mirato eventuali problematiche sessuali, soprattutto a livello erettivo, oppure sintomi iniziali di un problema a livello della ghiandola prostatica, soprattutto se ci sono in famiglia casi conosciuti di tumori alla prostata. Mai sottovalutare alcun disturbo nello svuotare la vescica: minzioni più frequenti, anche di notte, getto ridotto, presenza di sangue nelle urine ed altro ancora. Insomma il messaggio, che qui si vuole dare, è di pensare in modo intelligente ed aperto, anche alle zone anatomiche che stanno al di sotto del nostro ombelico.